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Giuseppe Stampone
La natura delle cose

Mostra a cura di
Enzo De Leonibus

Con il patrocinio di
Comune di Città Sant’Angelo

Inaugurazione
sabato 17 giugno ore 18:00

Periodo espositivo
18 giugno – 6 agosto 2023

Museolaboratorio – Ex manifattura Tabacchi
Vico Lupinato 1 65013 Città Sant’Angelo (PE)

Orari
da giovedì a sabato 17:00 – 21:00
domenica 11:00 – 14:00

Ingresso
Gratuito

Dal 18 giugno al 6 agosto 2023 il Museolaboratorio – Ex manifattura Tabacchi di Città Sant’Angelo (PE) presenta il progetto La natura delle cose dell’artista Giuseppe Stampone, vincitore del “PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’opera sarà inaugurata al pubblico sabato 17 giugno alle 18 entrando ufficialmente a far parte delle Collezioni del Museo.

Il titolo fa riferimento al poema filosofico in sei libri di Lucrezio, scritto nel 50 A.C., in cui il poeta latino delinea la costituzione molecolare dell’universo, l’anima e il suo destino, la paura della morte e le caratteristiche individuali dell’essere umano (corpo, sensi, pensiero e amore). Gli ultimi due libri sono dedicati alla creazione del mondo, compresi i fenomeni naturali come i sistemi meteorologici e lo sviluppo della civiltà. In quest’opera Lucrezio cerca di collocare l’umanità in un contesto più ampio e universale, indagando il posto che l’uomo occupa nel mondo naturale, sia a livello molecolare che astrologico.

Stampone è partito da questo spunto per realizzare il progetto La natura delle cose: una sessantina di opere – tra fotografie, disegni e una installazione video – pensate per stimolare una riflessione sul paesaggio e sul “posto” che l’uomo occupa rispetto al pianeta in cui vive.

L’artista è tornato a frequentare due luoghi a lui molto cari, il Gran Sasso e la Maiella, in Abruzzo, elevandoli a paradigma di questa idea. Durante lunghe passeggiate, Stampone ha scattato personalmente una serie di fotografie delle montagne per poi realizzarne dei disegni a grafite. L’intento del processo è stato quello di creare un archivio di immagini per le future generazioni, che a causa della scarsa attenzione dell’uomo nei confronti del pianeta, rischiano di vedere modificato per sempre l’habitat in cui vivono. È oramai scientificamente provato che il consumo di suolo, l’inquinamento e lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali stanno producendo effetti tragici e quasi irreversibili sui fragilissimi ecosistemi.

Discostandosi dalle principali modalità operative dei lavori degli ultimi anni (l’artista ha spesso prelevato immagini da Internet per realizzare le sue opere), in questo nuovo progetto Stampone ha scelto usare personalmente la macchina fotografica con l’intento di riscoprire il valore affettivo dei soggetti ritratti, la sua identità e le sue origini. Dopo avere disegnato le montagne riprodotte in foto, l’artista ha inserito le immagini originali in Photoshop per ottenere i riferimenti numerici dei colori dei Pantoni delle istantanee, mettendo così a confronto la grafite dei disegni (il naturale) con i colori chimici usati per realizzare le stampe; in quanto colori industriali, creati per imitare la natura, le tonalità sono poi state accostate alle immagini della natura per confondere i confini tra elementi naturali e artificiali.

L’intero processo è stato documentato nel video esposto in mostra che racconta il progetto fase per fase: dalle escursioni in alta quota dell’artista, alla realizzazione degli scatti fotografici, alla produzione dei disegni fino alla scelta dei Pantoni. Il video, intitolato Gran Sassa, è stato realizzato in collaborazione con l’artista Maria Crispal, compagna di vita e di lavoro dell’artista.
Questo interesse per i processi industriali si può leggere come un desiderio dell’uomo/artista di imitare la natura, ma anche come un tentativo di padroneggiarla che annulla il nostro senso di precarietà e di limite. La grafite è invece un materiale che implica un rapporto preciso – non ingannevole – con il tempo, e una scelta dell’autore; disegnare è un processo che alimenta la riflessione e aiuta a riformulare il nostro rapporto con il tempo; lavorare con la matita non permette di accelerare il processo di realizzazione di un disegno; usare la grafite è quindi il modo in cui Stampone ha scelto per opporsi ai ritmi accelerati della vita di oggi.

Il Gran Sasso e la Maiella, “le montagne di Stampone”, sono sia autobiografiche che universali. Sono immagini che l’artista porta dentro di sé, legate alla sua identità e ai suoi ricordi, ma anche iconografie mitiche, figure che ispirano soggezione e monumentalità. In questo lavoro, le montagne hanno dato corpo alle riflessioni dell’artista, tornato nei suoi luoghi d’infanzia nel tentativo di rintracciare un legame più profondo con le cose; per noi osservatori, l’opera è un’occasione per ripensare al nostro ruolo nel mondo attraverso l’arte, all’etica, e al senso di responsabilità verso l’ambiente che ci ospita e gli altri esseri viventi.

Biografia
Giuseppe Stampone è nato a Cluses, in Francia, nel 1974 e vive e lavora tra Teramo, Bruxelles e Roma. La sua produzione spazia da installazioni multimediali e video a disegni realizzati con la penna Bic, una tecnica comune a molti suoi progetti. Da una sua idea nasce Solstizio Project (www.solstizio.org), realizzato in collaborazione con l’Unione Europea e sviluppato in diversi Paesi. Dal 2002 collabora con l’artista e compagna di vita Maria Crispal, con cui condivide il progetto Global Education e Solstizio Project.
Stampone insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e collabora con università e accademie come IULM di Milano, Federico II di Napoli e con il McLuhan Program in Culture and Technology di Toronto. Elabora interventi di ricerca e sperimentazione d’arte e nuovi media con Alberto Abruzzese e Derrick De Kerckhove. È membro associato dell’American Academy di Roma e della Civitella Ranieri Foundation di New York. Nel 2020 è il primo italiano vincitore della residenza a Villa Romana a Firenze, finanziata da Deutsche Bank. Nel 2013, con L’ABC del Bel Paese, vince la prima edizione del Premio “Pacco d’Artista” promosso da Poste Italiane. I suoi lavori sono stati esposti presso: 59ma Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, Padiglione Cuba (2022); Biennale di Disegno di Londra (2021); 17ma Biennale di Architettura di Venezia, Padiglione della Corea del Sud (20219; Villa Romana, Firenze (2021); Museo CIAC, Foligno (2018); Biennale di Architettura di Seoul (2017); Triennale di Ostenda (2017); Museo del Massachusetts Institute of Technology, Boston (2016); 56ma Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (2015); Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Ex Seccatoi del Tabacco e Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, Città di Castello (PG) nell’ambito della mostra Au rendez-vous des Amis (2015); GAMeC – Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (2014); Calcografia Nazionale – Istituto Centrale per la Grafica, Roma (2014); Palazzo Reale, Milano (2014); Museo Archeologico, Ascoli (2013); Biennale di Liverpool (2010); Biennale di Kochi-Muziris, Kerala, India (2012); 11ma Biennale di L’Avana (2012); 14ma e 15ma Quadriennale d’Arte, Roma (2004-2008); Museo dell’Arte Kunsthalle di Gwangju, Corea del Sud; Wilfredo Lam Contemporary Center, L’Avana; MAXXI – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; MACRO, Roma; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Tra le mostre personali in spazi pubblici: Personale connettivo, MAC, Lissone (2022); Nel blu dipinto presso l’azienda Marca Corona di Sassuolo, con testo di Leonardo Caffo (2022); Due generazioni a confronto: Giuseppe Stampone e Ugo La Pietra, Museo CIAC, Foligno (2018); Odio gli indifferenti, Calcografia Nazionale, Roma (2014); Giuseppe Stampone l’ABC dell’arte nei confini sociali del gioco, Palazzo Reale, Milano (2014); Bic Data Blue, GAMeC, Bergamo (2014); Private Collections, L’Arca – Laboratorio per le arti contemporanee, Teramo (2012); Archeologia contemporanea. Giuseppe Stampone e Eugenio Tibaldi, Museo Archeologico, Ascoli Piceno (2013); A Flavio/Giuseppe Stampone e Manfredi Beninati, Museolaboratorio, Città Sant’Angelo (2007); Giuseppe Stampone: tecnologia del sé, Pinacoteca Civica, Teramo (2006). Le sue opere si trovano nelle collezioni: Museo Mfah Museum of Fine Arts Houston; MAXXI, Roma; GAMeC, Bergamo; Calcografia Nazionale – Istituto Centrale per la Grafica, Roma; Biennale of Sydney; Kochi Biennale Foundation; Wilfredo Lam Center, L’Avana; Artnexus Foundation, Bogotà.
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Evento realizzato nell’ambito del progetto vincitore del “PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

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🇬🇧 English version:

Giuseppe Stampone
La natura delle cose

Exhibition curator
Enzo De Leonibus

Sponsor
Comune di Città Sant’Angelo

Opening
Saturday 17 June, 6 p.m.

Exhibition period
18 June – 6 August 2023

Museolaboratorio – Ex manifattura Tabacchi
Vico Lupinato 1 65013 Città Sant’Angelo (PE)

Opening hours
Thursday to Saturday 5 p.m. – 9 p.m.
Sunday 11 a.m. – 2 p.m.

Entry
Free

From 18 June to 6 August 2013, the Museolaboratorio – Ex manifattura Tabacchi in Città Sant’Angelo (PE) is presenting La natura delle cose (On the Nature of Things) project by the artist Giuseppe Stampone, winner of the “PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea” promoted by the Ministry of Culture’s Office for Contemporary Creativity. It will be opened to the public at 6 p.m. on Saturday 17 June, becoming an official part of the museum collections.

The title refers to the philosophical poem in six books by Lucretius, written in 50 BC, in which the Latin poet outlines the molecular constitution of the universe, the soul and its fate, the fear of death and the individual characteristics of the human being (body, senses, thinking and love). The last two books are dedicated to the creation of the world, including natural phenomena such as weather systems and the development of civilization. In this work, Lucretius is seeking to place humanity in a broader and more universal context, exploring the place humankind occupies in the natural world, on both a molecular and astrological level.

Stampone set forth from this starting point to develop La natura delle cose project: around sixty works – including photographs, drawings and a video installation – designed to stimulate a reflection on the landscape and the “place” that humans occupy with respect to the planet they inhabit.

The artist has returned frequently to two places that are very dear to him: the Gran Sasso and the Maiella, in Abruzzo, elevating them to a paradigm of this idea. During his long walks, Stampone has personally taken a series of photographs of the mountains, which he then uses to create graphite drawings. The intention of the process was to create an archive of images for future generations, who, due to humans’ lack of care for the planet, risk seeing the habitat in which they live changed forever. It is now scientifically prove that soil erosion, pollution and the uncontrolled exploitation of natural resources is producing tragic and almost irreversible effects on extremely fragile ecosystems.

Departing from the main modus operandi of his works of recent years (the artist has often taken images from the internet to create his works), in this new project Stampone has chosen to use a camera himself with the intention of rediscovering the sentimental significance of the subjects portrayed, his identity and his origins. After drawing the photographed mountains, the artist uploaded the original images into Photoshop to obtain the numerical references of the Pantone colours in the snapshots, thus comparing the graphite of the drawings (natural) with the chemical colours used to make the prints; as industrial colours, created to imitate nature, the shades were then juxtaposed with the images of nature to blur the boundaries between natural and artificial elements.

The entire process has been documented in the video featured in the exhibition, which illustrates the project stage by stage: from the artist’s high-altitude excursions, to the taking of the photographs, the production of the drawings and the selection of the Pantone colours. The video, entitled Gran Sassa, was made in collaboration with the artist Maria Crispal, the artist’s partner in life and work.
This interest in industrial processes can be linked to the man/artist’s desire to imitate nature, but also as an attempt to master it that does away with our sense of precariousness and limits. Graphite, on the other hand, is a material that implies a precise – not deceptive – relationship with time, and is a deliberate choice made by the author. Drawing is a process that nourishes reflection and helps to reformulate our relationship with time. Working with a pencil does not allow the process of doing a drawing to be accelerated, and so using graphite is Stampone’s way of opposing the accelerated pace of life today.

The Gran Sasso and the Maiella, “Stampone’s mountains”, are both autobiographical and universal. They are images that the artist carries inside himself, linked to his identity and memories, but also mythical icons, figures that inspire subjection and monumentality. In this work, the mountains have given substance to the reflections of the artist, who has returned to his childhood places in an attempt to find a deeper connection with things. As observers, the work is an opportunity for us to rethink our role in the world through art, ethics and a sense of responsibility towards our host environment and other living beings.

Biography
Giuseppe Stampone was born in Cluses, France, in 1974 and lives and works in Teramo, Brussels and Rome. His production ranges from multimedia installations and videos to ballpoint pen drawings, a technique common to many of his projects. He came up with the idea behind Solstizio Project (www.solstizio.org), produced in partnership with the European Union and developed in various countries. Since 2002 he has been working with the artist and his life partner Maria Crispal, with whom he shares the Global Education project and Solstizio Project.
Stampone teaches at the Accademia di Belle Arti in Bologna and collaborates with universities and academies such as IULM in Milan, Federico II in Naples and the McLuhan Program in Culture and Technology in Toronto. He is involved with art and new media research and experimentation with Alberto Abruzzese and Derrick De Kerckhove. He is an associate member of the American Academy in Rome and the Civitella Ranieri Foundation in New York. In 2020 he was the first Italian winner of the residency at Villa Romana in Florence, funded by Deutsche Bank. In 2013, with L’ABC del Bel Paese, he won the first “Pacco d’Artista” prize promoted by Poste Italiane. His works have been exhibited at: 59th International Art Exhibition – Venice Biennale, Cuba Pavilion (2022); London Design Biennale (2021); 17th Venice Architecture Biennale, South Korea Pavilion (20219; Villa Romana, Florence (2021); Museo CIAC, Foligno (2018); Seoul Architecture Biennale (2017); Ostend Triennale (2017); Massachusetts Institute of Technology Museum, Boston (2016); 56the Venice International Art Biennale (2015); Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Ex Seccatoi del Tabacco e Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, Città di Castello (PG) as part of the ‘Au rendez-vous des Amis’ exhibition (2015); GAMeC – Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (2014); Calcografia Nazionale – Istituto Centrale per la Grafica, Rome (2014); Palazzo Reale, Milan (2014); Museo Archeologico, Ascoli (2013); Liverpool Biennial (2010); Kochi-Muziris Biennale, Kerala, India (2012); 11th Havana Biennial (2012); 14th and 15th Art Quadriennale, Rome (2004-2008); Gwangju Museum of Art, South Korea; Wilfredo Lam Contemporary Center, Havana; MAXXI – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, Rome; MACRO, Rome; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin. His solo exhibitions in public spaces have included: ‘Personale connettivo’, MAC, Lissone (2022); ‘Nel blu dipinto’ at the Sassuolo-based company Marca Corona, with text by Leonardo Caffo (2022); ‘Due generazioni a confronto: Giuseppe Stampone e Ugo La Pietra’, Museo CIAC, Foligno (2018); ‘Odio gli indifferenti’, Calcografia Nazionale, Rome (2014); ‘Giuseppe Stampone l’ABC dell’arte nei confini sociali del gioco’, Palazzo Reale, Milan (2014); ‘Bic Data Blue’, GAMeC, Bergamo (2014); ‘Private Collections’, L’Arca – Laboratorio per le arti contemporanee, Teramo (2012); ‘Archeologia contemporanea. Giuseppe Stampone e Eugenio Tibaldi’, Museo Archeologico, Ascoli Piceno (2013); ‘A Flavio/Giuseppe Stampone e Manfredi Beninati’, Museolaboratorio, Città Sant’Angelo (2007); ‘Giuseppe Stampone: tecnologia del sé’, Pinacoteca Civica, Teramo (2006). His works feature in the following collections: Museo Mfah Museum of Fine Arts Houston; MAXXI, Rome; GAMeC, Bergamo; Calcografia Nazionale – Istituto Centrale per la Grafica, Rome; Biennale of Sydney; Kochi Biennale Foundation; Wilfredo Lam Center, Havana; Artnexus Foundation, Bogotá.

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Event developed as part of the winning project of “PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea” promoted by the Ministry of Culture’s Office for Contemporary Creativity