Visita con il panorama a 360° il palazzo Colantoni.
Edificio risalente almeno al XV secolo dove diede i natali al condottiero Gentile Colantoni di Leonessa.
A Città Sant’Angelo in questa casa vi nacque nel 1406 Gentile Colantoni da Leonessa, capitano di ventura e generalissimo della Repubblica Veneziana.
Descrizione dell’edificio di Pascanio Martino Natali (1886)
“La casa che la tradizione afferma appartenuta ai Colantoni, è situata nel più vecchio quartiere della moderna città, che ancora porta immutabilmente il nome di “Casale” fin dal 1240, in cui, distrutto Sant’Angelo (Angulus degli antichi) da Federico II l’ebbe contro nella sua lotta col Papa, ordinava costui al Giustiziere Abruzzese, Boemondo Pisonno: «volumus et mandamus ut eos in territorio praedictae terrae Sancti Angeli locis, faciens ea ejus tria casalia.»
Questa casa dalla sua parte orientale si leva a mo’ di torre merlata, con feritoie agli spigoli esterni dei muri. Vi si entra per un androne chiuso da grossa porta chiodata, di solidissima costruzione, che mette poi in un cortile e di là, per angusta scala, al piano superiore. Quivi è un’ampia sala con parecchie stanze assai capaci, e tutte senza eleganza né ricercatezza di adornamenti. Il fabbricato, comunque lo riguardi, ti dice subito esser questo la casa dei mezzi tempi, perché corrisponde tutta ai bisogni di quell’età battagliera ed astiosa. Ci riconosci subito quell’architettura del medioevo, che, semplice nella rozzezza, schiva di ornamenti, aspira solo con la sua forte e solida costruzione a sfidare il tempo edace, e i frequenti assalti di nemici interni ed esterni. Uno stemma di pietra, in forma di ellissoide, è collocato sulla porta d’entrata, e la tradizione non dice mica se esso appartenesse al casato di Gentile, o ad altre famiglie che posteriormente abitarono la medesima casa. Si sa però che lo stemma è della famiglia dei Duchi di Modena, uno dei quali dimorò in Città S. Angelo nei tempi andati, e largheggio di beneficii e di concessioni con alcune famiglie nobili del paese, a cui l’Estense Signore permise fin d’innalzare sulla porta delle loro case il suo stemma gentilizio.
l’Abitazione che già fu dei Colantoni, dopo lungo periodo di permute e di vendite, passò ai viventi Angelomarino Giampietro e quindi a Michele D’Andreagiovanni che tuttavia ne sono i possessori. Quest’ultimo, nell’Agosto del 1885, facendo demolire parte del muro esterno che volge a mezzogiorno, perché bisognoso di restauro, ecco dalla facciata di esso muro, quasi dal mezzo, per quell’incessante del battere e ripicchiar del martello, staccossi, che da nessuno non ere stata osservata mai per lo innanzi, una mattonella quadrangolare, la quale, nel venir giù, ruppesi in più pezzi. Curiosità mosse gli astanti ad osservare i frammenti, che raccostati insieme alla meglio, portavano scritte alcune parole in gran parte guaste o logore dal tempo; e un Antonio Giampietro e qualche altro vi raccapezzarono un PRINCEPS… DE LEONESSA… DUX… VENET… (forse Venetum).
Io raccolsi la notizia e qui la rendo di pubblica ragione.
Ma quella mattonella, cui l’ignoranza dei muratori fece di poi riseppellire nel muro con adoperarsene i pezzi nella fabbrica, era di certo una lapide posta ivi in tempi lontani a ricordare ai futuri che in quella casa era nato Gentile. E ciò aggiunge un argomento di più alla tradizione che vuole proprio così.”